Siamo a Torres del Rio, il cammino e la tappa di oggi è stata caratterizzata dall'immersione in campi di grano dorato, in queste immensi piani con continui saliscendi.
E' stata una tappa di meditazione, ognuno con i propri dolori e le proprie aspettative.
Abbiamo fatto 29 km sotto il sole, siamo passati dalla fonte del vino, dove da un rubinetto fuoriesce vino per il pellegrino.
Abbiamo attraversato paesini gialli color grano, in piena solitidune.
Al pomeriggio abbiamo alloggiato dalla signora Mari, che aveva la chiave della camera, le chiavi della chiesa, le chiavi della tienda, le chiavi della farmacia.
Si vedono facce nuove, e molte persone doloranti per le vesciche e per i dolori muscolari.
Domani Franco, Roberto e Tonino, partono per Santander Roma e finiscono così il loro cammino.
Io rimango anche se mi dispiace il fatto di essere privato dalla loro gioiosa compagnia.
Domani si arriva a Logrogno, un grosso centro.
La riflessione di oggi è che il cammino non deve essere vissuto come una gara a tappe o,una meta fissa da raggiungere, è il cammino stesso la meta, camminare è la meta, dialogare è la meta, guardare il paesaggio è la meta, non conta arrivare, affrettarsi, ma è bello guardare ciò che si ha, ciò che si è.
E' stata una tappa di meditazione, ognuno con i propri dolori e le proprie aspettative.
Abbiamo fatto 29 km sotto il sole, siamo passati dalla fonte del vino, dove da un rubinetto fuoriesce vino per il pellegrino.
Abbiamo attraversato paesini gialli color grano, in piena solitidune.
Al pomeriggio abbiamo alloggiato dalla signora Mari, che aveva la chiave della camera, le chiavi della chiesa, le chiavi della tienda, le chiavi della farmacia.
Si vedono facce nuove, e molte persone doloranti per le vesciche e per i dolori muscolari.
Domani Franco, Roberto e Tonino, partono per Santander Roma e finiscono così il loro cammino.
Io rimango anche se mi dispiace il fatto di essere privato dalla loro gioiosa compagnia.
Domani si arriva a Logrogno, un grosso centro.
La riflessione di oggi è che il cammino non deve essere vissuto come una gara a tappe o,una meta fissa da raggiungere, è il cammino stesso la meta, camminare è la meta, dialogare è la meta, guardare il paesaggio è la meta, non conta arrivare, affrettarsi, ma è bello guardare ciò che si ha, ciò che si è.
Domani spero di continuare il cammino con Luca, un ragazzo di San Vensan.
Buen camino da giuliano